Chiesa Sacro Cuore di Gesù

ATTENZIONE: Pagina web ancora in allestimento.

La Storia

Opera degli architetti Giorgio Fasan ed Edoardo Piva e dello scultore Marco Rigovacca, fu benedetta il 21 dicembre 1973 dal Vescovo Mons. Girolamo Bortignon.

Un’essenzialità moderna

All’esterno, questa nuova Chiesa è quanto più essenziale si possa immaginare: nella muratura ovale si inseriscono soltanto tre tagli orizzontali, tre fessure che riprendono in chiave moderna l’antica funzione del rosone: illuminare l’interno.


La luce come elemento sacro

Come nelle chiese dei primi secoli della Cristianità, anche questa utilizza la luce come componente essenziale, al pari di ogni altro materiale usato nella costruzione.
Entra dal soffitto dell’aula, si dirige presso il presbiterio intensificandosi e definendosi, fino a raggiungere una spaccatura che si trova nel recinto sacro. Qui, simboleggia una porta attraverso la quale:

  • il Divino può scendere sulla terra,
  • e l’uomo può simbolicamente salire al cielo.

La luce, dunque, non ha soltanto il compito di illuminare, ma anche una precisa funzione simbolica: è la rappresentanza del Divino, come sempre nell’architettura cristiana.


Il battistero: capolavoro di alabastro

Il battistero è un autentico capolavoro: uno “scivolo” di alabastro inserito nella parete – e quindi luminoso – si protende con la “lingua” verso l’aula, facendo precipitare dall’alto l’acqua benedetta che dona la Vita.


Il merito di un’opera d’arte

Il merito di aver dotato la campagna padovana di un’opera d’arte va certamente al parroco don Antonio Zilio, ma anche a tutta la popolazione.